Vogliamo progettare un alimentatore con tensione di uscita fissa pari a 5 volt e corrente massima di 3 ampere.
Il circuito è alla figura seguente. Questo progetto pone un problema sulla specifica di corrente. Infatti occorre ricordare che i regolatori della famiglia 78XX, possono erogare una corrente massima di 1,5 ampere circa. Abbiamo di fronte due alternative: o scegliamo un altro tipo di regolatore o ricorriamo ad un artificio. Nel nostro progetto facciamo ricorso a questa seconda ipotesi. L’idea sostanziale è quella di inserire un transistor di potenza in parallelo al regolatore in modo che esso fornisca in uscita la corrente supplementare richiesta. In particolare faremo in modo che quando il dispositivo eroga una corrente di 3 ampere, un ampere verrà fornito dal regolatore e due ampere verranno forniti dal BJT. Esso deve essere innanzitutto un PNP: in questo tipo di transistor, infatti, si ha una corrente di lacune dall’emettitore al collettore, per cui la corrente in uscita dal collettore è positiva. La scelta del BJT è caduta sul MJ2955. La consultazione dei data sheet di questo transistor, infatti, e in particolare della sezione dei MAXIMUM RATINGS ci permette di vedere che esso sopporta una corrente di collettore continua di ben 15 ampere, per cui sarà certamente in grado di soddisfare alle condizioni di funzionamento del nostro progetto.
Consideriamo questa parte del circuito
1A 2A
Notiamo innanzitutto che la corrente di base IB è molto inferiore alla corrente di collettore IC avendo il transistor un hFE compreso fra 20 e 70. Ne deriva che possiamo approssimare e considerare la corrente IE paria alla corrente IE. In sostanza una corrente di 2 ampere attraversa anche il parallelo delle due resistenze R2 ed R3. Analogamente possiamo dire che la corrente da un ampere in uscita dal regolatore, attraversa anche il diodo e la resistenza R4.
B
A
Proviamo a calcolare la tensione VAB . Se seguiamo il percorso che comprende il parallelo R2-R3 e la giunzione emettitore base del transistor si ha
VAB = R2||R3*I1+VEB
Mentre, seguendo il percorso costituito da R4 e dal diodo si ha
VAB = R4*I2+VD
Ricordiamo adesso che la tensione fra emettitore e base di
un BJT in zona attiva è all’incirca pari alla caduta di tensione su un diodo
polarizzato direttamente, per cui
VAB = R2||R3*I1+VEB=
R4*I2+VDà R2||R3*I1=
R4*I2.
Il diodo, dunque, è stato inserito per bilanciare la caduta di tensione sulla giunzione E-B. Perché sia I1 pari al doppio di I2 deve essere allora R2||R3 pari alla metà di R4. Scegliamo R4 pari ad 1 ohm (dovendo essere attraversato da una corrente di 1 ampere, non può essere una resistenza elevata altrimenti dissiperebbe troppa potenza) così come R2 ed R3 (in modo che il parallelo sia pari a 0.5 ohm). E’ per questo che abbiamo il parallelo di due resistenze: per ottenere facilmente un valore di resistenza complessiva pari alla metà del valore di R4.
Passiamo ora al dimensionamento. La resistenza R8 serve a limitare la corrente nel diodo led che segnala l’accensione del dispositivo. Applichiamo la legge di ohm generalizzata
V0=VD+R8IDà
I condensatori C1
e C2 sono i classici condensatori consigliati dal costruttore.
Dimensioniamo il condensatore di filtro. A causa della tensione di drop-out, la
tensione minima in ingresso al regolatore sarà
la tensione minima sul
condensatore di filtro è pari alla tensione minima in ingresso al regolatore più
la caduta di tensione sul ramo costituito dalla giunzione EB del BJT e del
parallelo di R2 ed R3.
Poniamo in parallelo due condensatori da 4.7 mF per ottenere una capacità complessiva di circa 10 mF. (Non vi offendo ricordandovi che la capacità equivalente di due condensatori in parallelo è pari alla somma delle singole capacità).
Calcoliamo ora la tensione massima sul secondario del trasformatore
Scegliamo un trasformatore 220:12. Per la potenza da erogare, posto I0=1.8*3=5.4 A
si ha S=VeffIeff=10,68*5.4=57 VA, per cui sceglieremo un trasformatore da 60 VA. Vediamo ora se occorrono i dissipatori di calore. Da tener presente che occorre proteggere sia il regolatore di tensione sia il BJT di potenza. Calcoliamo a ritroso le tensioni per tener conto del fatto che abbiamo introdotto un trasformatore da 12 volt. Vmax_secondario =12*1.41-10%12*1.41=15.2
Vmax_condensatore=15.2-2*VD=13.2 V
Vmax_ingresso_BJT=13.2- =13.2-1=12.2 V
Vmin_ingresso_BJT=
Vmax_ingresso_BJT-
=12.2-3=9.2 V
Vmedia_ingresso_BJT=10.7 V
La potenza dissipata sul BJT è allora
P=( Vmedia_ingresso_BJT-V0)*Iuscita_BJT=(10.7-5)*2=11.4 W
Abbiamo bisogno di una resistenza termica
sicuramente inferiore a quella fornita dal contenitore
TO220 del BJT. Tenendo presente che i data sheet ci informano sul fatto che la
resistenza termica fra giunzione e contenitore è per il BJT
avremo che il dissipatore di calore per il BJT dovrà avere
resistenza termica
Per il regolatore abbiamo
Vmax_ingresso_regolatore=13.2- -VEB=13.2-1-0.7=11.5 V
Vmin_ingresso_regolatore=
Vmax_ingresso_regolatore-
=11.5-3=8.5 V
Vmedia_ingresso_BJT=10 V
P=( Vmedia_ingresso_regolatore-V0)*Iuscita_regolatore=(10-5)*1=5 W
B A
Vediamo infine a cosa serve il secondo BJT con led. Il led ha la funzione di indicatore di massima corrente. Si deve accendere, cioè, in presenza di una corrente massima erogata in uscita di 3 ampere.
Il circuito sopra riportato deve fare in modo che, in presenza di tali condizioni il BJT vada in saturazione fornendo al led la corrente di collettore necessaria. Imponendo una corrente nel diodo di 10 mA, e supposto che hFE=100
Per mandare il BJT in saturazione occorre una corrente di base molto più grande, ad esempio 1 mA.
Quando, in uscita dal regolatore abbiamo 1 Ampere, sul ramo tra i nodi A e B e quindi anche sulla serie di resistenze R5 ed R6 abbiamo una caduta di tensione di 1.7 volt (VAB=R4*I+VD=1*1+0.7=1.7)
IR5 IR6 IB
Se scegliamo IR6=1 mA si ha IR5=IR6+IB=1+1=2 mA. Se allora facciamo in modo che sia la parte di potenziometro compresa fra emettitore e base del BJT pari a 700 ohm, la VR6 sarà pari a 700*1 mA = 0.7 V. Sulla resistenza R5 si avrà una caduta di tensione pari a 1.7 – 0.7 =1 Volt. Essendo la corrente di 2 mA, dovrà essere R5 = 500 ohm.